
Il Museo civico di Modena
partecipa alla mostra Fidia che inaugura domani, venerdì, ai
Musei Capitolini di Roma con il prestito della lastra di marmo “dei Niobidi”, così chiamata per l’episodio mitologico scolpito
in rilievo, su modello di un originale realizzato proprio dal
più celebre scultore greco dell’età classica, il cui nome è
legato a opere come il Partenone di Atene. Il reperto modenese, solitamente esposto nella grande sala
dell’archeologia del Museo Civico e attualmente sostituito da
una copia, è stato rinvenuto nel 1971 in occasione di alcuni
lavori in città. L’opera rappresenta una delle testimonianze più
preziose dell’antica Mutina, la città romana che ancora oggi “dorme” proprio sotto le strade del centro storico di Modena. È
probabile che la lastra di marmo bianco, databile al primo
secolo d.C., in origine decorasse un monumento funerario nella
necropoli che si estendeva lungo la Via Aemilia, a oriente della
città. Il contesto in cui è stata ritrovata, in una necropoli
più tarda, del IV-VI secolo d.C., induce a pensare che sia stata
recuperata dal monumento originario e reimpiegata nuovamente. Un
indizio potrebbe essere proprio l’iconografia “funebre” del
rilievo, derivante dalla mitologia greca: Apollo e Artemide che
trafiggono con frecce i quattordici figli di Niobe, vendicando
così la madre Latona dell’offesa ricevuta dalla donna, vantatasi
della sua prodigiosa fertilità. Fidia, visitabile fino al 5
maggio, è la prima mostra romana dedicata allo scultore greco.
L’allestimento è curato dalla Sovrintendenza Capitolina nelle
sale espositive di Villa Caffarelli, ai Musei Capitolini, e
prevede la presenza di oltre cento opere provenienti dai più
importanti musei del mondo.
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