
(ANSA) – MILANO, 21 GIU – Alcune telecamere di sorveglianza,
analizzate dagli investigatori, avrebbero ripreso movimenti in
auto a Senago (Milano) di Alessandro Impagnatiello, il 30enne in
carcere per aver ucciso la fidanzata Giulia Tramontano incinta
di 7 mesi. Spostamenti tra il 30 e il 31 maggio, ovvero la notte
in cui, stando alla sua confessione, avrebbe gettato il cadavere
vicino a dei box non distanti dalla sua abitazione.
Si tratterebbe, dunque, di immagini che potrebbero in teoria
risultare compatibili con la versione fornita dal barman su
questo punto, ossia l’aver buttato là il corpo, poi ritrovato la
notte successiva, dopo averlo tenuto per tre giorni tra box,
cantina e nel bagagliaio dell’auto.
Da quanto si è saputo, però, nelle indagini, condotte dai
carabinieri e coordinate dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm
Alessia Menegazzo, serviranno di certo ulteriori verifiche, sia
su altre telecamere della zona che sulle celle telefoniche, per
ricostruire esattamente gli spostamenti di Impagnatiello prima e
dopo il delitto e per accertare quando davvero l’uomo abbia
gettato il cadavere.
Intanto, dopo tutte le analisi tecnico-scientifiche già
disposte in questi ultimi giorni, come quelle sulle impronte su
confezioni di detersivi e su plastica e cellophane usati per
coprire il corpo e quelle informatiche su pc e tablet
sequestrati, tra una settimana, il 28 giugno, al Ris dei
carabinieri di Parma inizieranno pure “gli accertamenti
biologici” irripetibili su tracce di sangue e Dna (con
comparazioni) trovati nell’appartamento, nel box e nella
cantina.
Le indagini vanno avanti, tra l’altro, per capire se qualcuno
abbia aiutato Impagnatiello dopo l’omicidio, anche se sul punto
al momento non ci sono elementi concreti. (ANSA).
Fonte Ansa.it