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Don Ciotti, non dimenticare cosa significano mafie e corruzione

“Dobbiamo impegnarci
perché tutti siano liberi e possano vivere nelle condizioni
dignitose. Ma milioni di esseri umani muoiono di fame, di sete,
per malattie facilmente curabili in Occidente perché non hanno i
farmaci, né accesso ad essi. Non possiamo dimenticare le ragazze
rese schiave, le vittime della droga, dell’usura e delle
dittature”. Lo ha detto il presidente e fondatore di Libera, don
Luigi Ciotti nella messa all’aperto celebrata a Portici (Napoli)
con fedeli, scout, rappresentanti del volontariato e
dell’associazionismo antiracket.
    “Vi sono persone che sono in una condizione di estrema fragilità
senza lavoro o alla ricerca disperata di lavoro. Non possiamo
dimenticare cosa significano le mafie e la corruzione, la
violenza e la camorra” ha aggiunto nell’omelia “Anche se a volte
ci sentiamo piccoli e fragili, impotenti, non dobbiamo
scoraggiarci: dobbiamo unire di più le nostre forze per
diventare una forza etica, sociale, culturale, educativa e
politica nel senso del servizio per il bene di tutti. Dobbiamo
unire queste nostre forze. Non possiamo essere spettatori di
quello che sta avvenendo”.
    Poi ha sottolineato: “Ognuno di noi è chiamato a fare la sua
parte che comincia con un’ attenzione alle persone più deboli e
più fragili sui nostri territori, nelle nostre case e
parrocchie. Si comincia dagli anziani, dalle persone malate, dai
più piccoli e da quelli che vivono condizioni di estrema
fragilità che vengono messi ai margini”. (ANSA)

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Fonte Ansa.it

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