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‘Ndrangheta:Pittelli, lettera a Carfagna non per interferire

(ANSA) – LAMEZIA TERME, 20 DIC – L’avvocato ed ex
parlamentare Giancarlo Pittelli, è intervenuto per la prima
volta nel processo Rinascita Scott, in cui è imputato per dire
che quando i suoi difensori lo autorizzeranno offrirà tutti gli
elementi che dimostrano la “mia estraneità alle accuse di
concorso esterno”. Pittelli è intervenuto in video collegamento
dal carcere di Melfi nel quale è ristretto dopo l’inasprimento
della misura cautelare degli arresti domiciliari decisa dal
Tribunale di Vibo Valentia a causa della scoperta della lettera
inviata dallo stesso Pittelli in regime di domiciliari, al
ministro per il Sud Mara Carfagna. Una lettera nella quale
l’avvocato chiede aiuto all’amica ed ex collega di partito.
    “Ex amica” l’ha definita l’avvocato Salvatore Staiano,
difensore di Pittelli, che ha chiesto al collegio la revoca
della decisione dei giudici. Il difensore ha parlato di un uomo
professionalmente, moralmente e finanziariamente distrutto che
aveva chiesto aiuto, che si rivolgeva alla parlamentare e non al
ministro, cosa che, secondo la difesa, poteva fare. Staiano ha
sostenuto che Pittelli sia affetto da un “Parkinson incipiente”
e la prova starebbe nel fatto che nella lettera inviata alla
Carfagna scrive di non essere stato interrogato né dal pm, né
dal gip come invece è accaduto. La difesa ha sottolineato il
precario stato di salute dell’imputato – trattato “come una
pallina da ping pong” – convinto di essere vittima di un
complotto nel quale sarebbe implicata anche la Cia. Staiano,
appellandosi anche a questioni di diritto oltre che umane, ha
chiesto che venga accolta l’istanza di revoca della misura
cautelare.
    Pittelli, dal canto suo, ha detto di avere scritto una
lettera “a una vecchia amica” aggiungendo di non avere mai “inteso interferire nel processo e sul processo”. Quindi ha
sostenuto di esistere solo in programmi televisivi e negli atti
giudiziari con un clamore mediatico che “non ho mai visto in 40
anni di carriera” ed ha concluso sostenendo che dimostrerà la
sua estraneità ai fatti contestati.
    Il pm della Dda di Catanzaro Andrea Mancuso ha affermato che
l’istanza di revoca è inammissibile. Il collegio si è riservato
di decidere. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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