
(ANSA) – CUTRO, 26 FEB – “Quando siamo arrivati sul punto del
naufragio abbiamo visto cadaveri che galleggiavano ovunque ed
abbiamo soccorso due uomini che tenevano in alto un bimbo.
Purtroppo il piccolo era morto”. A raccontarlo è Laura De Paoli,
medico che opera per la Fondazione Cisom Cavalieri di Malta a
supporto della Guardia costiera per gli interventi di soccorso
in mare.
“Abbiamo i due che tenevano in alto un bambino – aggiunge – e
siamo riusciti a recuperarli. Erano il fratello e lo zio del
bambino che, però, era senza vita. Abbiamo provato a rianimarlo
ma aveva i polmoni pieni d’acqua. Aveva 7 anni”.
De Paoli, che ha una lunga esperienza in soccorsi in mare, era
sulla motovedetta della Capitaneria di porto di Crotone
intervenuta nell’immediatezza. “C’era mare forza 3 o 4, era
difficile avvicinarci. La barca dei migranti era già a pezzi
sulla spiaggia e noi avevamo intorno tanti cadaveri
galleggianti”. La motovedetta con i due superstiti è poi
rientrata al porto di Crotone. La dottoressa De Paoli ha operato
in altri teatri di guerra e in soccorsi in mare con varie
associazioni umanitarie ed ong ma, come racconta, non si era mai
trovata davanti ad una catastrofe simile. “Io fatto soccorsi in
mare, anche quello con la nave Prudence – dice – ma sempre
salvataggi senza morti.. questa volta è stata devastante”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it