
(ANSA) – CATANZARO, 30 GEN – La qualità dell’aria nelle città
calabresi, sulla base dei dati disponibili, non presenta
criticità importanti. Per il 2022 i capoluoghi calabresi
rispettano i limiti di legge sia per le polveri sottili (PM10 e
PM2.5) che per il biossido di Azoto (NO2). E’ quanto emerge dal
report di Legambiente “Mal Aria di città. Cambio di passo
cercasi”.
“Tuttavia – è scritto in una nota – alcuni valori (PM2.5 a
Cosenza e PM10 e NO2 a Crotone) risultano superiori ai nuovi
obiettivi europei al 2030 così come l’NO2 in tutte le città ed
in particolare in diverse città che risultano superiori a quanto
stabilito dall’OMS. Per la Calabria, in particolare, i parametri
delle PM2.5, molto pericolose per la salute umana, vedono tra le
città virtuose Vibo, Reggio, Catanzaro e Crotone (4 μg/mc) che
si trovano già sotto il limite di 10 μg/mc stabilito per il
2030. Catanzaro e Crotone si trovano anche in linea con i limiti
raccomandati dall’OMS (5 μg/mc). Per quanto riguarda, invece,
l’NO2 emerge che tutte le città calabresi sono sopra i limiti
OMS anche se tra le poche città italiane che si avvicinano, in
positivo, al limite (concentrazione di NO2 minore o uguale a 10
μg/mc) ci sono Catanzaro (13 μg/mc), Reggio e Vibo (12 μg/mc),
mentre Crotone risulta sopra i limiti. Occorre però sottolineare
che si tratta di dati parziali perché aggiornati solo fino a
giugno 2022 per indisponibilità degli ulteriori dati ufficiali
non presenti sul sito Arpacal”.
“Il report – afferma Anna Parretta, presidente di Legambiente
Calabria – ci consegna dati tendenzialmente positivi, grazie
anche ad un complesso di fattori tra cui le caratteristiche
naturali dei territori e la carenza storica di un tessuto
industriale inquinante. Tuttavia costituisce un segnale
allarmante, soprattutto a fronte dei dati sul biossido di azoto
che dipende dal traffico veicolare, la circostanza che i dati
ufficiali si fermino al giugno 2022 quando dovrebbe esserne
garantita la fruibilità e rese trasparenti le notizie
sull’effettivo funzionamento delle centraline di monitoraggio.
Appare evidente come tutti i soggetti coinvolti, a partire dalla
Regione, debbano attivarsi per risolvere la problematica”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it