
Una petizione da inviare al
presidente del consiglio regionale lucano, Marcello Pittella, e
la richiesta di un incontro urgente all’assessore regionale alla
salute, Cosimo Latronico: sono questi alcuni dei punti
principali dell’azione mossa dall’Unione Sanità Convenzionata in
relazione “ai pretesi crediti sulle prestazioni sanitarie
erogate dalle strutture convenzionate dal 2015 al 2020”.
I termini della “perdurante crisi”, come è stata definita dal
portavoce dell’Usc, Michele Cataldi – che ha incontrato stamani,
a Potenza, i giornalisti – attengono a “prestazioni che i
pazienti hanno ricevuto in qualità di utenti del Servizio
Sanitario Nazionale, ma il cui costo secondo l’Azienda Sanitaria
Potenza non sarebbe più a carico del servizio pubblico tant’è
che ne chiede la restituzione alle strutture”.
Nel dettaglio, la cifra ammonterebbe a oltre 2,5 milioni di
euro per 13 strutture del Potentino, a fronte delle 52 presenti
in Basilicata, “ma solo perchè l’Azienda Sanitaria di Matera non
ha effettuato ancora richieste”.
Ha spiegato Cataldi: “L’Azienda Sanitaria Locale,
contrariamente agli accordi preesistenti e sottoscritti,
sostiene che il costo di queste prestazioni non sia più di sua
responsabilità, chiedendo alle strutture sanitarie di restituire
i fondi già percepiti e quindi non si può non ipotizzare che
tali recuperi dei crediti siano dirottati sui pazienti, che
diventerebbero responsabili per il pagamento”.
Di qui la richiesta al consiglio regionale “perchè abbiamo
bisogno di una proposta di legge, con buonsenso e legalità, che
fondi i prossimi tetti di spesa sui fabbisogni dei cittadini,
prevedendo una copertura finanziaria adeguata alle prestazioni
da erogare”.
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Fonte Ansa.it