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Giustizia: clan lucani “virulenti”, crescono reati di minori

(ANSA) – POTENZA, 28 GEN – Nel Distretto della Corte di
appello della Basilicata “si manifesta in modo virulento la
presenza di organizzazioni di tipo mafioso, dedite al traffico
di stupefacenti”: è questo uno dei passaggi più significativi
della relazione del procuratore generale della Repubblica presso
la Corte d’Appello di Potenza, Armando D’Alterio, presentata
durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, che si è svolta
stamani, a Potenza.
    “I sodalizi criminali, provenienti anche da altri distretti e
operanti in sinergia con quelli del posto – ha aggiunto –
operano in ogni circondario. Complessivamente, nell’area
meridionale della regione si manifestano pericolosissime
infiltrazioni di carattere economico-criminale delle più potenti
organizzazioni mafiose campane e calabresi. Eppure – ha
rimarcato – nel circondario del Lagonegrese non esiste neanche
un commissariato di Pubblica Sicurezza”.
    Il procuratore ha poi evidenziato come per i reati di
competenza della Dda “l’azione penale è cresciuta da 15 indagati
nel 2017 ai 314 imputati di oggi, così come i soggetti iscritti
sono passati di 782 agli attuali 1766”. Nel commentare, infine,
le recenti sentenze più significative, una del Tribunale di
Matera contro il “clan Schettino” e una del Tribunale di Potenza
contro il “clan Riviezzi”, D’Alterio ha detto che “si tratta con
tutta evidenza di un segno tangibile dell’elevato grado di
allarme che pervade entrambe le province lucane”.
    Due, invece i punti sottolineati dalla presidente della Corte
d’appello di Potenza, Rosa Patrizia Sinisi: “E’ stato un anno
molto costruttivo, sia pur di transizione, in tema di
costruzione degli uffici del processo e della digitalizzazione
degli atti nei quali i giovani laureati o i tirocinanti si
stanno formando, ma paghiamo il turnover degli stessi.
    Quest’anno – ha aggiunto, parlando con i giornalisti prima della
cerimonia – è dedicato ai minori. Per quanto limitata l’attività
rispetto a Campania e Puglia, registriamo un aumento dei reati
commessi dai minori in Basilicata, specie molestie, atti
persecutori e bullismo” (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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