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Salvò 450 persone da nazisti, L’Aquila gli intitola giardino

(ANSA) – L’AQUILA, 31 MAG – Il giardino del quartiere
residenziale di Sant’Antonio a L’Aquila intitolato a Mario De
Nardis, funzionario capo della locale Questura durante la
Seconda guerra mondiale, già insignito, nel 2022, dallo Yad
Vashem, l’ente preposto per la memoria, della più alta
onorificenza civile di Giusto tra le nazioni, per aver salvato
la vita di oltre 450 persone dal regime nazista. Oggi la
cerimonia di intitolazione.
    Nel corso della sua carriera, De Nardis fu responsabile degli
ebrei internati nell’Aquilano e si adoperò per proteggere le
famiglie Billig, Fleischmann e Dagan, dai rastrellamenti delle
truppe naziste in Abruzzo salvandole dalla deportazione nei
campi di sterminio.
    A rievocare i fatti storici, nel corso della cerimonia
odierna, i racconti di Yaakov, figlio del sopravvissuto Manfred
Billig, e dei pronipoti di De Nardis, Lorenzo Ferrante e Davide
Pitone. Presenti, tra gli altri, anche l’ambasciatore d’Israele
in Italia, Alon Bar, il prefetto dell’Aquila, Cinzia Torraco, il
questore, Enrico De Simone, e le principali autorità locali,
oltre a due scolaresche del liceo scientifico Bafile e della
scuola elementare Giovanni XXIII.
    “Abbiamo scelto di posizionare la targa in memoria del nostro
concittadino De Nardis – dichiara il sindaco, Pierluigi Biondi –
nel luogo dove sorgerà il quartier generale del Centro nazionale
del servizio civile universale i cui volontari potranno
usufruire degli alloggi antisismici realizzati dopo il terremoto
del 2009. La rigenerazione urbana del complesso e il
trasferimento della memoria ai tanti giovani che popoleranno il
quartiere assumono così un valore ancora più profondo”.
    “Mario De Nardis – afferma l’ambasciatore Alon Bar – con il
suo atto di coraggio, non solo ha salvato delle vite in
pericolo, ma ha garantito l’esistenza di intere generazioni che,
senza il suo intervento, non sarebbero potute essere qui con noi
oggi. Questo giardino, con la storia che porta incisa nella
targa che gli dà nome, può essere uno dei luoghi sui quali
edificare il nostro futuro”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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