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Pd Abruzzo, bene le Europee, ma male le amministrative

Le elezioni europee in Abruzzo “sono andate bene”, nonostante in regione “il campo progressista
è più in difficoltà nel confronto con la destra rispetto alla
media del Paese”, mentre le amministrative “sono andate male,
pur con alcune importanti eccezioni”. Così il segretario
regionale del Partito Democratico, Daniele Marinelli, commenta i
risultati della tornata elettorale dell’8-9 giugno. Il fatto che
in Abruzzo il campo progressista sia più in difficoltà rispetto
al resto del Paese, ha sottolineato Marinelli, “ci deve indurre
a moltiplicare il lavoro, sia sul piano politico più generale
che sui temi locali”.
    Sul fronte amministrative, considerando i Comuni più
popolosi, Marinelli si è detto “molto dispiaciuto per Atri, dove
potevamo vincere; lo sono per Città Sant’Angelo, dove abbiamo
fatto una battaglia importante riducendo la distanza con la
destra senza però riuscire a batterla; provo profondo dispiacere
per Giulianova e Montesilvano, due città in cui conoscevamo le
difficoltà del compito e nelle quali abbiamo proposto
un’alternativa che purtroppo non è stata capace di competere con
le amministrazioni uscenti; ho un profondo dolore per l’esito di
Pescara. Nonostante Carlo Costantini, che ringrazio, abbia
lottato con grande energia – ha osservato – non siamo riusciti
ad andare al ballottaggio, dove si sarebbe aperta un’altra
partita perché consideriamo quella di Carlo Masci una pessima
amministrazione”.
    “Dobbiamo aprire una riflessione su queste sconfitte, a
partire dal
confronto con le realtà territoriali. Il Pd – ha aggiunto –
dev’essere unito e forte. In alcuni luoghi abbiamo avuto in
passato maggiori difficoltà politiche e organizzative e abbiamo
avviato un processo di riorganizzazione che non è stato ancora
sufficiente per permetterci di competere: dove il nostro partito
non riesce a essere motore a pieni giri, tutta la coalizione fa
fatica. In secondo luogo, il messaggio dei cittadini è chiaro:
se la coalizione si divide, perde. Il Pd sa di non essere
autosufficiente ed è la forza più unitaria del centrosinistra.
    E’
necessario che tutte le forze progressiste acquisiscano
pienamente questa consapevolezza e lavorino per coalizioni
unitarie”.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Fonte Ansa.it

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