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Esplosione fabbrica: Pm,nuovi sequestri per reati ambientali

(ANSA) – PESCARA, 22 MAR – La Procura di Vasto ha chiesto e
ottenuto al termine di nuovi filoni di indagine il sequestro
preventivo per reati ambientali dell’area della Esplodenti
Sabino dove lo scorso dicembre sono morti tre operai in una
deflagrazione.
    Il sequestro è stato chiesto per “aver stoccato, in assenza di
titoli autorizzativi, rifiuti pericolosi e non pericolosi, posti
su nudo terreno all’interno di cisternette in più aree dello
stabilimento, in assenza di idoneo bacino di contenimento atto
ad impedire/contenere eventuali sversamenti/dilavamenti in danno
del suolo, sottosuolo e acque superficiali e sotterranee; per
aver illecitamente smaltito, attraverso operazioni di
incenerimento all’interno del forno statico: incenerimento a
terra di rifiuti liquidi pericolosi, imballaggi pericolosi,
panetti filtranti pericolosi e scarti di lavorazione pericolosi,
costituiti da acque contaminate da miscele esplosive prodotte;
omettendo altresì la classificazione come rifiuto, il
tracciamento quantitativo e qualitativo dello stesso; per aver
illecitamente stoccato e raccolto rifiuti speciali pericolosi di
varia natura (tra cui ceneri pesanti prodotti dall’incenerimento
rifiuti presso il forno 80, polveri sottili prodotte dai sistemi
di abbattimento, bossolame bonificato, imballaggi contaminati) depositandoli rispettivamente sul nudo terreno, all’interno di
big bags o in cassoni scarrabili scoperti, ammalorati, non a
tenuta, senza adottare eventuali cautele atte ad evitare la
diretta esposizione dei rifiuti agli agenti atmosferici ed il
dilavamento di eventuali inquinanti in danno delle matrici
ambientali (suolo, sottosuolo, acque superficiali e
sotterranee), utilizzando le aree di piazzale non pavimentate
individuate nelle pertinenze del forno 80, non autorizzate a
tale scopo, in difformità al titolo autorizzativo; per aver
illecitamente smaltito i rifiuti, in seguito alla realizzazione
di un’area dedita alla riduzione volumetrica dei rifiuti
(pressa), priva di qualsivoglia titolo autorizzativo e di
presidi ambientali atti ad evitare sia il dilavamento che lo
sversamento sul suolo di rifiuti liquidi inquinanti”.
    La Procura guidata da Giampiero Di Florio ha inoltre iscritto
per Illecito amministrativo i vertici dell’azienda e la stessa
azienda, sul registro degli indagati per commesso nell’interesse
o a vantaggio della società Espoldenti Sabino non avendo “predisposto ed efficacemente attuato, prima della commissione
del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a
prevenire reati della specie di quello verificatosi, né affidato
il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei
modelli ad organismi dotati di autonomi poteri di iniziativa e di controllo e, comunque, per non aver detti organismi
adeguatamente vigilato sull’osservanza degli stessi, in
relazione a reati la cui consumazione veniva peraltro resa
possibile per effetto dell’inosservanza degli obblighi di
direzione e vigilanza, a vantaggio dell’ente, consistito nel
sensibile risparmio di spesa determinato dalla mancata
attuazione delle specifiche cautele”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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