
A Villa Santa Maria il
terzo memorial in ricordo dello chef villese Giovanni Spaventa,
con testimonianze e racconti sulla vita del cuoco, oltre alla
premiazione dello chef Walter Giardinelli per aver continuato e
attualizzato il pensiero e la pratica culinaria di Spaventa.
Un convegno al quale hanno partecipato il presidente
dell’Unione Regionale Cuochi Abruzzesi Lorenzo Pace, il
presidente dell’Associazione Cuochi Valle del Sangro e sindaco
del paese, Giuseppe Finamore, la dirigente scolastica Barbara
Bernardone, gli chef Giuseppe Tinari e Walter Giardinelli e in
collegamento video Walter Bolzonella, barman per oltre
trent’anni dell’hotel Cipriani di Venezia, e Domenico
Cugliandro, chef di cucina in prestigiosi ristoranti italiani e
internazionali.
L’evento ha raccontato, attraverso le testimonianze di chi lo
ha conosciuto, la storia dello chef Giovanni Spaventa, nato a
Villa Santa Maria nel 1933 da una famiglia di cuochi, della
quale ha seguito le orme, diventando un apprezzatissimo chef di
cucina. Il suo percorso professionale inizia nel 1950 nel
Napoletano, poi la carriera in lussuosi alberghi romani, fino
alla svolta professionale nel 1964, quando entra a far parte
della brigata di cucina dell’hotel Cipriani a Venezia. Nel 1983
ne diventa chef di cucina, un ruolo che porta avanti fino al
1990, anno in cui si ritira dal mondo del lavoro. Un
professionista dell’arte culinaria, Spaventa, che ha deliziato i
palati di noti personaggi, tra i quali Margaret Thatcher, Ronald
Reagan, Grace di Monaco, Sandro Pertini, Giulio Andreotti,
Gregory Peck e tanti altri. Oltre alla sua carriera lavorativa,
è stato ricordato per la sua preziosa partecipazione
all’associazionismo professionale, in particolare dall’Unione
Regionale Cuochi Abruzzesi, alla quale ha partecipato sin dalla
costituzione, e dall’Associazione dei Cuochi Valle del Sangro di
cui è stato presidente dal 1985 al 1989.
“Giovanni Spaventa – ha ricordato il sindaco di Villa Santa
Maria Giuseppe Finamore – ha donato tanto a noi giovani cuochi
che allora ci avvicinavamo al mondo della cucina, è stato un
insegnante e anche un padre”.
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Fonte Ansa.it