
Una campagna sui social media per
promuovere tra i giovani toscani la rete dei consultori della
Toscana. A lanciarla, con Giovanisì, è la Regione Toscana che
conta 150 consultori su tutto il territorio, gestiti dal
Servizio sanitario regionale attraverso le tre Asl, che offrono
servizi socio-sanitari di base ad accesso diretto e gratuiti per
la prevenzione e la tutela della salute di ragazze e ragazzi,
donne, coppie e famiglie, attraverso percorsi integrati di
accoglienza, assistenza e cura. Ogni giorno, in media sono 1400
le persone che ne fruiscono.
La campagna punterà in particolare, si spiega, a far
conoscere l’attività dei Consultori giovani e adolescenti, che
sono 39 sui 150 totali, dedicati alle fasce giovanili, dove
ragazze e ragazzi possono ricevere informazioni e assistenza sul
piano ginecologico/ostetrico, psicologico e dell’educazione
all’affettività e alla sessualità e su quello sociale. Al loro
interno personale medico-sanitario e socio-assistenziale è in
grado di fornire supporto su un vasto arco di necessità e
richieste di supporto: dall’interruzione volontaria di
gravidanza alla tutela del feto, contraccezione, malattie
sessualmente trasmesse, fino all’individuazione precoce di stati
di disagio familiare o al sostegno alle vittime di violenza. Per
conoscere la rete e i servizi dei consultori:
regione.toscana.it/consultori “I consultori sono servizi strategici, rappresentano i primi
veri servizi sociosanitari di prossimità diffusi nel territorio,
che la Toscana è impegnata a tutelare” afferma il governatore
Eugenio Giani secondo cui la nuova campagna è “un segno della
volontà dell’amministrazione di continuare a investire su queste
strutture, facendole conoscere in primo luogo a ragazze e
ragazzi che possono accedere liberamente e gratuitamente a tutte
le prestazioni erogate, anche se minorenni, senza la presenza
dei genitori, e se cittadini stranieri”. Per l’assessore al
diritto alla salute Simone Bezzini i consultori “rappresentano
non solo presidi di salute e prevenzione ma prima ancora di
libertà e emancipazione, che consentono alle persone” di fare “scelte, spesso difficili, in autonomia e a garanzia dei propri
diritti. Più di qualcuno in Italia vorrebbe smantellarli o
renderli luoghi meno liberi, la Toscana no”.
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Fonte Ansa.it