
(ANSA) – TRIESTE, 11 MAR – Dalla sanità ai migranti, dalla
scuola alla logistica fino all’energia e alle prospettive per il
futuro: si è tenuto questa sera a Gorizia, moderato dai
direttori de Il Piccolo, Roberta Giani, e Messaggero Veneto,
Paolo Mosanghini, il primo confronto tra i candidati alla
presidenza del Friuli Venezia Giulia in vista delle elezioni del
2 e 3 aprile.
A scandire la ricetta per la regione sono stati Giorgia
Tripoli (Insieme Liberi), Alessandro Maran (Terzo Polo),
Massimiliano Fedriga (centrodestra) e Massimo Moretuzzo
(centrosinistra), rispondendo a una batteria di otto quesiti in
un minuto e mezzo, talvolta interrotti da qualche contestazione
del pubblico. “Rischiamo un depauperamento della sanità, deve
essere pubblica e deve essere sostenuta in quanto tale”, ha
detto Moretuzzo spiegando le sue priorità. “Abbiamo cercato di
fare una politica importante sul personale, abbiamo aumentato
gli investimenti in sanità, ma non è stato tutto risolto, le
criticità sono a livello nazionale. Serve serietà su questo
tema, non slogan”, ha replicato Fedriga. “E’ un tema da
affrontare in maniera bipartisan, perchè ci vuole tempo” per
riformarla, ha sottolineato Maran, e “dobbiamo inoltre piantarla
di ridisegnare il perimetro delle aziende sanitarie”. Le “aziende sanitarie devono smettere di fare le aziende e fare le
unità sanitarie, senza puntare al risparmio”, ha chiuso Tripoli.
Fedriga, ricordando le cose fatte, ha posto l’accento sulla
chiusura della Ferriera di Servola e l’avvio dello stop della
centrale a carbone di Monfalcone. Moretuzzo ha parlato della
possibilità di un assessorato al futuro, a tutela dei giovani.
In tema energetico Maran ha invitato “a cercare di definire un
accordo con la Slovenia per il raddoppio della centrale di
Krsko”. Tripoli ha invitato ad “avere coraggio di un cambiamento
e fare una scelta forte” in sede di voto.
Infine l’immigrazione. Per Moretuzzo è “preferibile costruire
ponti invece di muri”. Fedriga ha ricordato che “il
centrosinistra vuole chiudere il cpr, dove ci sono persone con
precedenti. Li mettiamo nell’accoglienza diffusa? Sembra una
follia”. L’idea di Tripoli è che “la Regione dovrebbe battere i
pugni in Ue” perché gli Stati ai confini non controllano gli
ingressi. Secondo Maran, sul tema “l’Ue deve agire
collettivamente”. La sfida, ha concluso, è comunque accogliere i
migranti per far fronte alla mancanza di manodopera. (ANSA).
Fonte Ansa.it