Lo sblocco dei licenziamenti, la
sburocratizzazione, il costo delle materie prime, l’uscita dalla
pandemia.
Sono alcuni dei temi affrontati dall’assessore regionale alle
Attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini, nel suo
intervento di apertura alla riunione della Giunta esecutiva
dell’Associazione piccole e medie industrie del Friuli Venezia
Giulia (Confapi Fvg) che si è svolta ieri sera a Udine.
Bini si è confrontato con il presidente di Confapi, Massimo
Paniccia, e con i componenti giuntali sull’attuale situazione
congiunturale e sulle prospettive future.
“I dati sono positivi e ci parlano di una ripresa robusta della
nostra economia – ha detto Bini -. Gli imprenditori hanno
interesse ad assumere, non c’è da temere dallo sblocco dei
licenziamenti perché le imprese sono il motore dell’economia – ha
rimarcato l’assessore -; piuttosto dobbiamo rigettare lo spettro
della speculazione per l’incremento dei costi delle materie
prime, basti pensare all’acciaio, aumentato del 160 per cento, o
al raddoppio dei costi del trasporto”.
Bini ha indicato nella sburocratizzazione e nella riduzione della
pressione fiscale, alcune delle priorità della Regione,
richiamando al contempo la necessità di un intervento incisivo da
parte dello Stato.
Con riferimento alla legge organica per l’economia regionale,
SviluppoImpresa, Bini ha ricordato che in essa vi sono le chiavi
per la crescita delle imprese ovvero innovazione, accompagnamento
nei passaggi generazionali, aggregazioni imprenditoriali,
automazione e industria 4.0. “Sono queste le leve del futuro,
assieme alla riqualificazione del personale su cui c’è un grande
impegno dell’assessore al Lavoro e formazione, Alessia Rosolen,
con la quale c’è stretta collaborazione”.
Il futuro è poi legato alle risorse del Pnrr e della
Programmazione comunitaria 2021-27: “Sono fondi che in gran parte
interesseranno comunque le imprese – ha ricordato Bini – e ai
quali si aggiungono le risorse dei fondi di rotazione e il
sistema delle garanzie”.
Bini ha quindi rivolto alle imprese un ringraziamento “perché se
siamo riusciti a emergere da questo lungo periodo di pandemia è
stato anche grazie ai consigli delle associazioni di categoria.
Decidere le modalità di chiusura e i protocolli anti Covid è
stato complicato: senza una condivisione non sarebbe stato
possibile trovare soluzioni praticabili che oggi ci consentono di
agganciare la ripresa”.
“La Regione ha messo a disposizione 70 milioni di euro propri
durante la fase emergenziale consentendo a tante imprese di
affrontare alcune spese di cassa” ha ricordato Bini.
Paniccia ha riconosciuto il coinvolgimento della categoria nelle
decisioni dell’Amministrazione regionale che hanno riguardato le
imprese e i provvedimenti con ricadute sul settore economico,
richiamando il ruolo di Confapi regionale quale rappresentante di
un migliaio di imprese operanti nei comparti manifatturiero,
edilizia, alimentare, trasporto, logistica e servizi
all’industria, con oltre 14mila addetti.